#7 IL MITO
Il sole, ammirabile di giorno, come mai cala per non essere più visibile e come mai ritorna come in un circolo vizioso?
Il viaggio del dio Sole consisteva
nell’attraversamento delle dodici parti che corrispondevano alle dodici ore
della notte, a bordo della sua barca notturna, percorrendo il fiume
dell’oltretomba Urnes.
Nella terza ora, la barca attraversava un’altra porta [colui che prende] e giungeva allo “Specchio d’acqua di Osiride”, dove risiedeva il dio dei morti, anche questa era una regione fertile come quella di Abido.
Nella quarta ora, proseguendo verso nord, l’imbarcazione di Ra attraversava un’altra porta [colei che è misteriosa d’accesso] e giungeva nel deserto di Sokari [signore di Rasetau, con corpo umano e testa di sparviero], una zona arida e sabbiosa. Il fiume scompariva e la barca di Ra si trasformava in un serpente con due teste (una a prua e una a poppa) che si muoveva sulla sabbia, illuminando la sua via nell’oscurità grazie alle fiamme che gli uscivano dalle fauci. Qui non c’erano più cori festanti, ma un silenzio profondo e le creature che si incontravano, serpenti e mostri, ignoravano deliberatamente Ra, come gli abitanti della regione.
Nella sesta ora, il serpente mutava di nuovo in barca, la quale superava un’altra porta [colui che affila i coltelli]. In questa regione Ra veniva accolto con benevolenza: il dio Sole supervisionava i campi e si prendeva cura degli abitanti.
Nella settima ora, dopo aver oltrepassato il Portale di Osiride, la barca si trasformava ancora: la cabina che ospitava Ra diventava il serpente Mehen che avvolgeva il dio Sole per proteggerlo. Durante questa tappa, Ra doveva affrontare Apopi [incarnazione del caos] che aveva prosciugato il fiume, per arrestare il corso della sua imbarcazione. Aiutato da altre divinità il dio Sole sconfiggeva il malvagio serpente e proseguiva il suo viaggio.
Nell’ottava ora, il dio Sole giungeva in un’enorme necropoli [sarcofago dei suoi dei], al suo apparire si spalancavano le porte delle caverne e diventavano visibili le divinità ospitate nei sepolcri.
Nella nona ora, l’imbarcazione del dio Sole superava ancora
una porta [il guardiano dei flutti] e giungeva nell’ultima estremità del regno
di Osiride, una regione dove regnava l’abbondanza.
Nella decima ora, Ra entrava finalmente nella sua regione:
Eliopoli, attraverso un’altra porta [grande di manifestazioni, che dà vita alle
forme].
Nell’undicesima ora, attraverso una porta [luogo di riposo
di coloro che sono nella Duat], la barca del dio Sole giungeva in una contrada
pericolosa, ma cinque dee erano a disposizione per distruggere tutti i suoi
nemici.
Nella dodicesima ora, Ra giungeva nella regione in cui
finiva il suo processo di rigenerazione.
Oltrepassata l’ultima porta [quella che innalza gli dei],
l’imbarcazione divina entrava nel corpo di un enorme serpente e qui IufRa si
trasformava in Khepri [lo scarabeo] che usciva dalla bocca del serpente e
andava verso Shu [dio dell’aria], poi lo scarabeo si trasformava in disco
solare e raggiungeva la braccia di Shu, per far rinascere il nuovo sole.
Sitografia
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