#7 IL MITO

Fin dall'antichità l'uomo risulta affascinato e legato al concetto di sole e di tempo. Miti, supposizioni, leggende e scoperte rivoluzionare si susseguono in cerca di risposte. 
Il sole, ammirabile di giorno, come mai cala per non essere più visibile e come mai ritorna come in un circolo vizioso?   
Ra, divinità egizia paragonata al sole, 
la sua potenza si estendeva al cielo, alla terra e all'oltretomba


Gli Egizi credevano che Ra viaggiasse su due barche solari: Mandjet [barca del mattino o barca dei milioni di anni]; Mesektet [barca notturna]; grazie a queste imbarcazioni, Ra poteva muoversi attraverso il cielo e l’oltretomba [Duat].
Il mito di Ra che viaggiava su barche solari serviva a descrivere il sorgere del sole in cielo. La barca notturna che attraversava la Duat riportava Ra a oriente affinché si potesse avere una nuova alba.

Il viaggio del dio Sole consisteva nell’attraversamento delle dodici parti che corrispondevano alle dodici ore della notte, a bordo della sua barca notturna, percorrendo il fiume dell’oltretomba Urnes.

 
Nella prima ora [Arerit – vestibolo] l’imbarcazione di Ra entrava nell’orizzonte occidentale [Akhet]; la prima tappa del viaggio si svolgeva durante il crepuscolo, nell’intervallo in cui il giorno cede il passo alla notte. In questa regione, sulle sponde del fiume, divinità in festa onoravano il dio Ra e insieme ai dodici serpenti cercavano di aiutarlo nel suo percorso notturno.

Nella seconda ora, Ra, dopo aver superato il portale [Amerdjer: colui che tutto ingoia] che consentiva di accedere all’oltretomba, percorreva le regioni di Abido, luoghi fertili, inondati dall’acqua. Qui abitavano le anime dei beati che coltivavano i campi di Iaru.

Nella terza ora, la barca attraversava un’altra porta [colui che prende] e giungeva allo “Specchio d’acqua di Osiride”, dove risiedeva il dio dei morti, anche questa era una regione fertile come quella di Abido.

Nella quarta ora, proseguendo verso nord, l’imbarcazione di Ra attraversava un’altra porta [colei che è misteriosa d’accesso] e giungeva nel deserto di Sokari [signore di Rasetau, con corpo umano e testa di sparviero], una zona arida e sabbiosa. Il fiume scompariva e la barca di Ra si trasformava in un serpente con due teste (una a prua e una a poppa) che si muoveva sulla sabbia, illuminando la sua via nell’oscurità grazie alle fiamme che gli uscivano dalle fauci. Qui non c’erano più cori festanti, ma un silenzio profondo e le creature che si incontravano, serpenti e mostri, ignoravano deliberatamente Ra, come gli abitanti della regione.

 Nella quinta ora, il dio Sole attraversava ancora una porta [Stazione degli dei] e giungeva al centro di Sokari. Il serpente, per attraversare la regione, doveva essere trainato da sette dei. Questo luogo era inospitale e oscuro, ma rappresentava una fase importante per il processo di rigenerazione solare: qui si verificava l’unione tra Ra e Osiride.

Nella sesta ora, il serpente mutava di nuovo in barca, la quale superava un’altra porta  [colui che affila i coltelli]. In questa regione Ra veniva accolto con benevolenza: il dio Sole supervisionava i campi e si prendeva cura degli abitanti.

Nella settima ora, dopo aver oltrepassato il Portale di Osiride, la barca si trasformava ancora: la cabina che ospitava Ra diventava il serpente Mehen che avvolgeva il dio Sole per proteggerlo. Durante questa tappa, Ra doveva affrontare Apopi [incarnazione del caos] che aveva prosciugato il fiume, per arrestare il corso della sua imbarcazione. Aiutato da altre divinità il dio Sole sconfiggeva il malvagio serpente e proseguiva il suo viaggio.

Nell’ottava ora, il dio Sole giungeva in un’enorme necropoli [sarcofago dei suoi dei], al suo apparire si spalancavano le porte delle caverne e diventavano visibili le divinità ospitate nei sepolcri.

Nella nona ora, l’imbarcazione del dio Sole superava ancora una porta [il guardiano dei flutti] e giungeva nell’ultima estremità del regno di Osiride, una regione dove regnava l’abbondanza.

Nella decima ora, Ra entrava finalmente nella sua regione: Eliopoli, attraverso un’altra porta [grande di manifestazioni, che dà vita alle forme].

Nell’undicesima ora, attraverso una porta [luogo di riposo di coloro che sono nella Duat], la barca del dio Sole giungeva in una contrada pericolosa, ma cinque dee erano a disposizione per distruggere tutti i suoi nemici.

Nella dodicesima ora, Ra giungeva nella regione in cui finiva il suo processo di rigenerazione.

Oltrepassata l’ultima porta [quella che innalza gli dei], l’imbarcazione divina entrava nel corpo di un enorme serpente e qui IufRa si trasformava in Khepri [lo scarabeo] che usciva dalla bocca del serpente e andava verso Shu [dio dell’aria], poi lo scarabeo si trasformava in disco solare e raggiungeva la braccia di Shu, per far rinascere il nuovo sole.


Fonte immagini: Google
Sitografia


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