#9 L'INVENTORE
L’invenzione degli orologi solari non ha data certa, così
come certo non è il suo primo inventore.
L’uso di tali strumenti risale a civiltà antiche come i Caldei, ovvero civiltà stabilitesi sul territorio della Valle dell’Eufrate attorno al IV e III millenio a.C., come i Sumeri, Babilonesi, Ittiti.
L’uso di tali strumenti risale a civiltà antiche come i Caldei, ovvero civiltà stabilitesi sul territorio della Valle dell’Eufrate attorno al IV e III millenio a.C., come i Sumeri, Babilonesi, Ittiti.
Una prima testimonianza concreta dell’esistenza degli orologi solari
può essere ricondotta a reperti archeologici come la ‘’Sundial Stone’’,
ritrovata nel complesso archeologico di Newgrange (Inghilterra) risalente al V
millennio a.C..
La "sundial stone" rappresenta un inizio, che
indica l’uso dell’orologio solare non come evento singolo, ma come un uso
comune.
La nascita della gnomonica, scienza legata all’utilizzo dell’orologio
solare, coincide con il periodo di Anassimandro: filosofo greco e primo
cartografo.
Mosaico del III secolo proveniente da Treviri
Anassimandro mentre regge una meridiana.
Nella gnomonica greca il vero periodo in cui gli orologi
solari ebbero una grande diffusione e in cui grandi nomi di filosofi si
dedicarono allo studio tecnico di questa disciplina è da considerarsi solo a
partire dal IV o III secolo a.C.
Democrito scrisse un trattato sugli orologi solari che andò perduto; Apollonio di Perge fu uno dei primi a compiere studi matematici che ebbero grande influsso sulla gnomonica; Beroso Caldeo pare che portasse il suo contributo, forse dalle terre dell’Eufrate, modificando il più comune orologio solare detto "emisfero" o "polos" e trasformandolo nell’orologio solare più noto dell’antichità, detto "emiciclo".
Apollonio di Perge
Orologio solare ''emiciclo''
Fonte immagini: Google
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