#28 LA SINTESI FINALE
Eccoci giunti alla fine di questo percorso che mi ha permesso
di apprezzare uno strumento scientifico come l’orologio solare, oggetto del
passato che racchiude però in sé un fascino artistico e culturale.
Questo blog è iniziato tramite una classica domanda che ci si pone quando ci si trova davanti ad un nuovo oggetto: ‘’Che cos’è un orologio solare?’’. Dall’etimologia delle parole [Step 1], si evince chiaramente la funzione di tale strumento, ovvero la misura del tempo attraverso l’ausilio del sole. Ciò che forse comunemente non è noto è la differenza tra ‘’orologio solare’’ e ‘’meridiana’’ [Step 1], termini spesso confusi ed utilizzati impropriamente.
L’orologio solare è di fondamentale importanza nella storia in quanto rappresenta il primo metodo per poter misurare il trascorrere del tempo, il ciclo continuo tra giorno e notte che da sempre ha affascinato i popoli [Step 14]. Nei vari testi e manoscritti [Step 10] che trattano il funzionamento dell’orologio solare, le origini di tale strumento riportano a popoli antichi, come Sumeri e Babilonesi, i quali lo costruivano semplicemente inserendo un bastone di legno nel terreno e osservando l’ora [Step 9].
Studiati e catalogati sono invece gli orologi solari risalenti ai Greci e ai Romani [Step 2], vi sono infatti molti resti che dopo attenti studi vengono conservati per tramandare un’arte e un memento del passato.
Orologio solare - Fonte Google
Questo blog è iniziato tramite una classica domanda che ci si pone quando ci si trova davanti ad un nuovo oggetto: ‘’Che cos’è un orologio solare?’’. Dall’etimologia delle parole [Step 1], si evince chiaramente la funzione di tale strumento, ovvero la misura del tempo attraverso l’ausilio del sole. Ciò che forse comunemente non è noto è la differenza tra ‘’orologio solare’’ e ‘’meridiana’’ [Step 1], termini spesso confusi ed utilizzati impropriamente.
L’orologio solare è di fondamentale importanza nella storia in quanto rappresenta il primo metodo per poter misurare il trascorrere del tempo, il ciclo continuo tra giorno e notte che da sempre ha affascinato i popoli [Step 14]. Nei vari testi e manoscritti [Step 10] che trattano il funzionamento dell’orologio solare, le origini di tale strumento riportano a popoli antichi, come Sumeri e Babilonesi, i quali lo costruivano semplicemente inserendo un bastone di legno nel terreno e osservando l’ora [Step 9].
Studiati e catalogati sono invece gli orologi solari risalenti ai Greci e ai Romani [Step 2], vi sono infatti molti resti che dopo attenti studi vengono conservati per tramandare un’arte e un memento del passato.
Anatomia orologio solare
Immagine realizzata tramite Adobe Illustrator
Una prima risposta viene fornita dalla scienza che si occupa dell’orologio solare, la gnomonica [Step 4] e dai principi fisici studiati dal passato fino ad oggi [Step 5]. Molto semplice risulta la comprensione del funzionamento considerando la terra e il suo moto come un orologio solare [Step 5].
Risposta più semplice viene fornita considerando i pochi componenti che creano un orologio solare e il loro utilizzo. Scomponendo lo strumento si può ricavare l’anatomia dello stesso [Step 16]: un quadrante, uno gnomone per ricreare l’ombra del sole e le linee orarie per poter comprendere quale ora l’ombra stia segnando. Per poter leggere e interpretare correttamente un orologio solare occorre in primo luogo memorizzare la terminologia legata ad esso [Step 3] e in seguito leggere attentamente il suo manuale d’uso [Step 22], il quale spiega come interpretare la posizione dell’ombra sia per la lettura dell’ora e sia per la lettura delle stagioni.
Quadrante solare eseguito con pittura ai silicati di potassio
Fonte Google
Durante la ricerca di nozioni sugli orologi solari è sorta un’altra domanda: quali materiali vengono utilizzati per la costruzione di uno strumento che ha origini così lontane?
I materiali [Step 8] sono ovviamente differenti a seconda della tipologia di orologio solare, fisso o portatile.
Nel caso degli orologi solari portatili, i costruttori [Step 11] utilizzavano due piccoli pannelli di legno o di avorio bianco e utilizzavano un filo di lino, seta o canapa per la costruzione di uno gnomone. La loro progettazione e realizzazione ha seguito anch’essa lo scorrere del tempo, inserendo nella storia vari brevetti [Step 17] per strumenti con sempre più sofistiche funzioni.
Gli orologi solari fissi, collocati nella maggior parte dei casi nelle pareti esterne degli edifici prevedevano diversi tipi di materiali per ogni componente e la loro realizzazione dipendeva e dipende ancora oggi da alcune normative messe in campo per una maggiore resistenza e funzionalità [Step 23]. Nel caso più semplice il quadrante era semplicemente dipinto sul muro, oppure veniva rappresentato su di una lastra di marmo o pietra. Lo gnomone doveva prevedere un materiale durevole nel tempo, quindi spesso si utilizzava il ferro o l’ottone. Per quanto riguarda invece la realizzazione del tracciato delle linee orarie e diurne e dei numeri [Step 15], il tutto si basava su diverse tecniche pittoriche diversificatesi nel tempo grazie a nuove scoperte chimiche [Step 26].
Adriano Lualdi Diavolo nel campanile, interpretazione
scenica di Dino Buzzati - Fonte
Il mondo pubblicitario [Step 13] ha anch’esso utilizzato l’immagine dell’orologio solare, come simbolo del tempo negli slogan e loghi [Step 20] più recenti e come vere e proprie indicazioni su luoghi di costruzioni nel passato.
Come detto, l’orologio solare è uno strumento che rappresenta da sempre il tempo, ed è proprio per questo che la sua presenza si riscontra in fumetti [Step 21], opere d’arte [Step 6] [Link esterno] e perfino nella corrispondenza postale attraverso i francobolli [Step 18].
Orologio solare sulla chiesa di Giovanni Battista a Spitzwiesen,
Austria - Fonte
Simbolo: sole - cerchio -ruota
Nuvola dei nomi
Immagine realizzata tramite Adobe Illustrator
Le antiche origini di uno strumento come l’orologio solare sono segnate e tramandate dalle parole [Step 24.1 – Step 24.2], che non vengono influenzate dal trascorrere del tempo: la loro presenza o assenza rimane sulla carta testimoniando la conoscenza, l’utilizzo dell’orologio solare e delle sue componenti.
Proprio questo concetto mi ha permesso di giungere ad una riflessione, legata al trascorrere del tempo, al tempo passato, presente e futuro. Ecco il perché della comparsa di un post puramente personale [Step 25], che mi ha permesso di ripercorrere i mie momenti, gli attimi che un qualsiasi orologio ha potuto e potrà segnare.
Orologio solare, Moncalieri (TO), 1995 - Fonte
È arrivato ora il momento di concludere questo racconto, e per farlo affido a voi lettori dei post riassuntivi, da consultare per un breve ripasso: un abbecedario [Step 19], per voi e i più piccoli, una mappa concettuale [Step 27] per rivivere tutti gli step di questo percorso e un possibile viaggio virtuale [Un viaggio: gli orologi solari] per poter conoscere ed esplorare.
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